Quindicenne accoltellato all'Ostiense

da Il Messaggero.it
«Papà, mi hanno colpito: venite subito»
La telefonata di aiuto del ragazzo ai genitori. La madre: «Mio figlio è un bravo ragazzo»

di Marco De Risi

ROMA (26 aprile) - Hanno lasciato da poco il figlio in un letto di Terapia Intensiva del San Giovanni. Sono il papà e la mamma del ragazzo accoltellato per rapina all’Ostiense. Lei di professione fa la giornalista, il padre, invece, è un professore universitario Nel dolore sono composti anche perché il peggio è passato. «Mi hanno detto che mio figlio è fuori pericolo», dice la donna con un filo di voce. «Michele è un cucciolo - continua - Lontano anni luce dalla violenza. Lui mi ha raccontato che era in compagnia di due amici quando hanno incontrato altri ragazzi che li hanno rapinati. Poco dopo si sono rivisti e lui gli ha chiesto di ridargli i soldi. Per questo è stato accoltellato allo stomaco».I genitori hanno educato il figlio alla cultura della non violenza. «Lui fa il primo liceo scientifico - racconta il padre - A scuola va bene. Se è appassionato di calcio? Per niente. Non ha una gran passione per lo sport. Invece s'interessa già alla politica». «Proprio ieri - aggiunge la mamma - Ho letto un articolo che parlava di questa nuova moda dei ragazzi che girano con i coltelli. Gliel'ho fatto leggere come faccio spesso anche con altri pezzi su altre tematiche sociali. L'abbiamo commentato a tavola. Anche lui disapprova in pieno questa tendenza che è davvero preoccupante. Credo che stiamo vivendo tempi duri nei quali l'aggressività sembra farla da padrona. Ma mio figlio non è così. E' proprio un bravo ragazzo».È stato lo stesso adolescente ad avvertire i genitori di avere subito un'aggressione, telefonando a casa nel cuore della notte. Ha risposto il padre: “Papà mi hanno accoltellato”, venite subito, ha detto con la voce resa flebile dal dolore. «Ci avevo parlato nel pomeriggio - continua la madre mentre prende un caffè al bar dell'ospedale - Lui mi ha detto che sarebbe andato in palestra e poi sarebbe uscito con un suo amico a mangiare una pizza. Io come madre cerco di proteggerlo però trovo anche giusto che inizi ad uscire, a frequentare gli amici. Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere».Un corsa con il cuore in gola a notte fonda all'ospedale. «Inizialmente mi è stato detto che mio figlio doveva essere operato d'urgenza - continua la madre - Ho avuto paura, mi sono sentita morire. Poi, per fortuna all'alba il pericolo è passato».

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