02/08/2009 Il Cohousing

da Lavorincasa.it testata giornalistica online sulla casa

Il Cohousing (parte prima)
Le comunità di cohousing combinano l'autonomia dell' abitazione privata con i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi con benefici dal punto di vista sia sociale che ambientale.
E’ un nuovo modo di abitare con spazi e servizi condivisi tra persone con cui è stata progettata la comunità residenziale.
Chi vive in cohousing - sono più di mille gli insediamenti di questo tipo nel mondo - vive una vita più semplice, meno costosa e meno faticosa decidendo cosa condividere: un locale feste, un orto o una serra, un living condominiale, spazio giochi per bambini, laboratori per il fai da te, solo per fare qualche esempio.
Importante è la ricerca di un’area idonea all’insediamento per una progettazione sostenibile degli interventi, dalla formazione del gruppo promotore alla sua evoluzione in una comunità residenziale formata e organizzata, dal design degli spazi e servizi comuni al loro arredo e corredo.
Il cohousing nasce in Scandinavia negli anni 60, ed è a oggi è diffuso specialmente in Danimarca, Svezia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone.
Tipicamente consistono in un insediamento di 20 - 40 unità abitative, per famiglie e single, che hanno deciso di vivere come una “comunità di vicinato” per poi dar vita attraverso un processo di progettazione partecipata - alla realizzazione di un ‘villaggio’ dove coesistono spazi privati (la propria abitazione) e spazi comuni (i servizi condivisi).
La progettazione partecipata riguarda sia il progetto edilizio vero e proprio sia il progetto di comunità: cosa e come condividere, come gestire i servizi e gli spazi comuni.
Le motivazioni che portano alla co-residenza sono l’aspirazione a ritrovare dimensioni perdute di socialità, di aiuto reciproco e di buon vicinato e contemporaneamente il desiderio di ridurre la complessità della vita, dello stress e dei costi di gestione delle attività quotidiane.Ogni progetto di cohousing ha una storia diversa e proprie caratteristiche, ma vi sono anche molti tratti in comune:- progettazione partecipata;- comunità non ideologica (non ci sono principi ideologici, religiosi o sociali alla base del formarsi di comunità di coresidenza);- gestione locale autonoma (le comunità sono amministrate direttamente dagli abitanti, che si occupano anche di organizzare i lavori di manutenzione e della gestione degli spazi comuni);- struttura non gerarchica (nelle comunità si definiscono responsabilità e ruoli di gestione degli spazi e delle risorse condivise ma nessuno esercita alcuna autorità sugli altri membri, le decisioni sono prese sulle base del consenso);- sicurezza (il cohousing offre la garanzia di un ambiente sicuro);- design e spazi per la socialità (il design degli spazi facilita lo sviluppo dei rapporti di vicinato e incrementa il senso di appartenenza ad una comunità)- servizi a valore aggiunto (consente di accedere a beni e servizi che per il singolo individuo avrebbero costi economici alti);- privacy (permette di coniugare i benefici della condivisione di alcuni spazi e attività comuni, mantenendo l’individualità della propria abitazione e dei propri tempi di vita);- benefici economici (la condivisione di beni e servizi consente di risparmiare sul costo della vita perché si riducono gli sprechi, il ricorso a servizi esterni, il costo dei beni acquistati collettivamente).

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