30/07/09 "Liti violente e risse tra vicini di casa, atti di microminalità"

Un Far West senza regole nelle periferie. Liti violente e risse tra vicini di casa, atti di vandalismo e microcriminalità, anziani soli che hanno paura di uscire. Un Far West senza regole nelle periferie. Con «una preoccupante caduta della convivenza civile». Così appare la situazione in molti dei condomini popolari secondo il Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, che ha lanciato ieri un grido d’allarme. E ha raccolto sotto una petizione 2.000 firme, per chiedere più attenzione alle periferie e «più diritti per gli inquilini delle case Erp», i 12.500 alloggi di edilizia residenziale popolare del Comune. Dove i soggetti deboli si trovano magari a dividere il pianerottolo con famiglie ‘problematiche’ e ‘casi sociali’. Il documento del Sunia è indirizzato a Regione, Provincia, Comune e all’Acer, l’azienda che gestisce le case popolari: su quest’ultimo soprattutto puntano il dito le critiche e le testimonianze di diversi inquilini, da San Donato al Navile, dal Reno al Savena.L’Acer «non può certo sostituirsi alle forze dell’ordine — dice Trentini del Sunia — ma deve far rispettare le regole di convivenza». «Dove abito io, in un condominio di via Tanari — racconta Fresia Cea — c’è un gruppetto di adolescenti che brucia gli interruttori della luce, fa esplodere con petardi le buchette della posta, fanno i loro bisogni nell’ascensore e nelle cantine. Stranieri? No, sono ragazzi italiani». E’ questa una delle tante testimonianze di inquilini raccolte dal Sunia-Cgil. «Siamo andati all’Acer a denunciare — dice la signora Cea — ci hanno ascoltato, ma poi non è successo nulla. Io sono invalida, ma con altri vicini sarei disposta a impegnarmi per un’azione di controllo: però non posso farlo da sola. Se dico a certi padri che abitano nel mio palazzo di seguire di più i loro figli, la risposta è: ‘fatti gli affari tuoi o ti ammazzo’». «Io vivo in via Irma Bandiera — racconta Carlo Baruffi —. Ci sono liti continue nelle case e ci sono stati casi di anziani picchiati per motivi futili. Da noi le persone anziane hanno paura ad uscire di casa. Tutto segnalato all’Acer, che ci ascolta e poi sostanzialmente allarga le braccia». Sara Serboni è una giovane madre che vive con una figlia di 5 anni: «Sto in via Roncaglio. Nel mio palazzo c’è una coppia che tiene in casa 12 gatti e due cani, in totale mancanza d’igiene. Quando ho fatto notare la cosa, per risposta hanno tentato di buttarmi giù la porta a calci». Immediata la replica di Acer. «La convivenza civile è un problema che non abbiamo mai sottovalutato. Recentemente abbiamo attivato un progetto di integrazione abitativa e accompagnamento all’abitare — ricorda l’azienda — che coinvolge numerosi quartieri cittadini». Dopo l’esperienza degli sportelli di mediazione sociale dei conflitti, definita «fallimentare» dal Sunia, Acer ricorda di aver «intrapreso altre strade, coinvolgendo anche il Sunia: peccato che quest’ultimo prediliga più la protesta alla proposta», accusa l’azienda.
Fonte: Il Resto del Carlino

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