24/04/10 "Italia, boom di aziende straniere sono 600 mila, più 40% in 5 anni"

La Cgia di Mestre analizza l'exploit delle imprese guidate da titolari provenienti da altri paesi: i più numerosi sono i marocchini, seguiti da cinesi e romeni. Danno occupazione a 2 milioni di persone
VENEZIA - I titolari d'azienda stranieri che operano in Italia sembrano non subire la crisi: negli ultimi cinque anni le imprese di questo tipo sono aumentate del 40,5%, sfiorando alla fine del 2009 quota 600 mila (599.036). Anche nello scorso anno, uno dei più difficili della storia recente del nostro Paese, l'aumento rispetto al 2008 è stato del 4,1%.
A rivelarlo è uno studio della Cgia di Mestre, che indaga su un comparto del nostro settore produttivo certo non trascurabile: si stima che trovino occupazione in questo tipo di aziende almeno 2 milioni di persone. La comunità di imprenditori più numerosa è quella marocchina, che conta 57.621 aziende, seguita da quella cinese con 49.854 e da quella romena con 49.132. Appena fuori dal podio troviamo gli svizzeri (43.973 imprenditori), i tedeschi (36.325) e gli albanesi (34.982).
"Ma il dato interessante - sostengono gli artigiani di Mestre - è l'incremento che si è registrato negli ultimi anni". Tra il 2004 e il 2009, ad esempio, gli imprenditori romeni (presenti prevalentemente nell'edilizia), sono cresciuti del 204,1%. I cittadini del Bangladesh (con forte attitudini nel settore del commercio alimentare e nei phone center) sono aumentati del 133,6%. Gli albanesi (anch'essi con una forte vocazione nel settore delle costruzioni) hanno registrato un incremento del 110,1%.
"Innanzitutto va ricordato che in questi anni è decisamente aumentato il loro numero in termini assoluti, e quindi è cresciuta in maniera corrispondente anche la loro propensione a mettersi in proprio - spiega Giuseppe Bortolussi, segretario degli Artigiani di Mestre - Inoltre, in virtù del forte impulso subito dai ricongiungimenti familiari, molti stranieri hanno scelto di aprire una piccola attività artigianale o commerciale grazie all'aiuto del coniuge o di altri familiari che si sono prestati come collaboratori".
Il segretario della Cgia interviene anche sulla proposta lanciata dalla Lega Nord di introdurre l'obbligo di un corso di lingua italiana per coloro che vogliono aprire un'attività commerciale. "Stando ai risultati emersi da una recente indagine presentata dall'Istat nel dicembre scorso - afferma - il 90,9% dei lavoratori stranieri intervistati ha dichiarato di far uso della lingua italiana nei luoghi di lavoro. Inoltre, ritengono che questa sia una condizione necessaria per affermarsi professionalmente oltre a rappresentare uno strumento necessario per favorire il loro inserimento sociale". "L'unica eccezione - conclude - è rappresentata dai cinesi, che praticamente non conoscono la nostra lingua".

25/04/10 "la Città Trionfale"

Domenica 25 aprile 2010
appuntamento alle 10 a Porta San Pancrazio
Dopo la Città Ostiense e la Città Portuense
la Città Trionfale

La terza uscita nella città Trionfale coincide con il 25 aprile, festa della Liberazione, la celebreremo con un pranzo nella ex casa del popolo di Valle Aurelia - portatevi il pranzo - dove c'è la lapide ai 5 martiri trucidati dai nazifascisti. Inizieremo a Porta San Pancrazio alle 10 in ricordo della Repubblica Romana per raggiungere la chiesa russo ortodossa di S. Caterina di Alessandria e concludere al tramonto alla festa del gran asado argentino dopo aver attraversato il territorio delle prime mitiche lotte alle speculazioni della Società Generale Immobiliare, la valle dell'Inferno con le sue sugherete e il tratto dell'anello ferroviario costruito e dismesso nel '90.
per info e visionare il percorso
primaveraromana.wordpress.com
333 9530028

22/04/10 "Baby gang scatenate: rapinatori e ladri arrestati nella notte dai carabinieri"

baby gang scatenate a Roma: ladri e rapinatori minorenni o appena più grandi, fermati dai carabinieri nella notte.
Pugili dilettanti pestano un uomo per rapinargli il computer. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli e i militari della Stazione Roma Salaria hanno arrestato tre giovani (due 18enni ed un 15enne) che ieri sera hanno pestato di botte un uomo di 42 anni. I tre ragazzi si sono avvicinati all’uomo prima spintonandolo poi, alla sua reazione, colpendolo violentemente al volto e alle gambe per rubargli il computer ed il cellulare. L’allarme al 112 è stato dato da parte di alcuni cittadini che hanno assistito alla scena. I carabinieri, oltre a soccorrere l’uomo, sono riusciti a individuare e arrestare i 3 giovani.
La vittima è stata trasportata all’ospedale San Camillo dove è tuttora ricoverata per un intervento chirurgico ma non versa in pericolo di vita. I due maggiorenni, che praticano il pugilato dilettantistico, sono stati trattenuti in caserma in attesa di essere giudicati per direttissima mentre il minorenne è stato affidato ai genitori.
Baby ladri sorpresi in un bar. Tre ragazzi romani di 15, 17 e 18 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione Roma Tuscolana dopo essere stati sorpresi, all’alba, a forzare la serranda di un bar di via Genzano, zona Appio. I militari, che stavano effettuando dei servizi di controllo, li hanno bloccati prima che riuscissero a scappare. La spranga di ferro, con la quale stavano operando, è stata sequestrata, mentre, dei tre arrestati il 18enne è stato trattenuto in caserma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e i minorenni sono stati associati al centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli.
Fonte:messaggero.it

22/04/10 "Operai, istruiti e stranieri l'identikit dei nuovi italiani"

Non rallenta la corsa dei neo-cittadini: oltre 40mila nel 2009. Perlopiù albanesi e marocchini, residenti fra Roma e MIlano, con in tasca un diploma di scuola media superiore o una laurea. Ma sono ancora tanti gli ostacoli per ottenere la cittadinanza
È la carica dei nuovi italiani: oltre 40mila nel 2009. La corsa dei neo-cittadini non rallenta: è come se ogni anno una nuova città, grande come Rieti, diventasse di colpo italiana. Il loro identikit? Operai, per lo più albanesi e marocchini, residenti tra Roma e Milano, con in tasca un diploma di scuola media superiore o una laurea. Ma come si diventa italiani? In attesa della riforma più volte annunciata, la nostra legge sulla cittadinanza resta ferma al '92 e obbliga gli immigrati a una lunga via crucis. Per acquistare il passaporto italiano ci sono, oggi, due strade. La prima si chiama "naturalizzazione": l'immigrato deve dimostrare una residenza ininterrotta di 10 anni e un reddito minimo (8.300 euro all'anno, 11.300 con un coniuge a carico). La seconda è sposare un italiano e presentare richiesta dopo due anni dalla cerimonia. Una volta soddisfatti i requisiti, bisogna armarsi di santa pazienza: l'attesa media è infatti di oltre 4 anni, anche se la legge parla di una procedura lunga al massimo due.
Le cose non migliorano neppure per chi è nato in Italia, da genitori stranieri: deve infatti aspettare la maggiore età per chiedere la cittadinanza, dimostrare una residenza "senza interruzioni" fino ai 18 anni e ha solo un anno di tempo (fino al compimento del diciannovesimo anno) per presentare la domanda.
Eppure, nonostante i tanti ostacoli, il numero dei nuovi italiani cresce costantemente. Nel 2004 erano 11.945, poi sono saliti a 19.266 nel 2005. Nel 2006 si è registrato un balzo (35.766 naturalizzazioni), seguito da leggeri aumenti: 38.466 nel 2007, 39.484 nel 2008. Fino ai 40.084 dell'anno scorso. L'Italia però resta indietro rispetto alle altre grandi nazioni del continente. Un esempio? Nel 2006 la Francia ha concesso 148mila cittadinanze, la Germania 124mila, la Gran Bretagna 154mila, la Spagna 62mila. E in Italia erano solo 35mila.
Chi sono i nostri nuovi concittadini? A tracciarne l'identikit sono i dati pubblicati dal Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Viminale. Nel 2009 sono stati oltre 40mila i passaporti italiani concessi (su 61mila richieste): 22.962 per residenza, 17.122 per matrimonio. Questi dati non comprendono però gli stranieri che al raggiungimento della maggiore età dichiarino di voler diventare cittadini italiani (in quanto l'accertamento dei loro requisiti è di competenza del sindaco del luogo di residenza), né gli acquisti di cittadinanza per adozione.
Quello che salta agli occhi, scorrendo i numeri forniti dal ministero dell'Interno, è il netto calo delle cittadinanze concesse per matrimonio nell'ultimo anno (nel 2008erano state ben 24.950). Come si spiega? La stretta è dovuta agli effetti del "pacchetto sicurezza", che ha dichiarato guerra ai matrimoni combinati: oggi infatti si diventa cittadini italiani non più dopo sei mesi dalla cerimonia, ma dopo due anni e per sposarsi bisogna esibire il permesso di soggiorno.
I nuovi cittadini del 2009 sono per lo più albanesi (6.101), seguiti da marocchini (5.917), romeni (2.032), argentini (1.556), tunisini (1.256), brasiliani (1.226). Il record nelle concessioni per matrimonio lo detengono gli argentini (1.448). Per residenza invece il primato spetta agli albanesi (5.209).
Dove vivono questi nuovi italiani? Soprattutto in Lombardia (7.414), Veneto (4.495), Emilia Romagna (4.143), Piemonte (3.682) e Lazio (3.151). Tra le province, in testa c'è Roma (2.516) seguita da Milano (2.417). I neo-cittadini sono per lo più operai (7.710), studenti e casalinghe. Ma ci sono anche ventitré sportivi, tredici giornalisti e quattro registi. Hanno preso la cittadinanza anche venticinque architetti, undici avvocati, diciassette chimici, due fotografi, tredici commercialisti, otto industriali, sei docenti universitari, oltre a 102 medici e 241 religiosi.
Per quanto riguarda il loro titolo di studio, 5.507 nuovi italiani hanno solo la licenza media, 7.292 il diploma di media superiore e 1.798 la laurea. Meno di mille si sono fermati alla licenza elementare.
Fonte:repubblica.it

23/04/10: Convegno- Baby Gang a Roma?

GRUPPO CONSILIARE AGGIUNTO
CONVEGNO
BABY GANG A ROMA?

Fenomeno mascherato o indifferenza generazionale?
Venerdì 23 aprile 2010
Ore 16,00 – 19,00
Sala Gonzaga – Via della Consolazione,4

Negli ultimi tempi con maggiore frequenza si sono verificati una serie di episodi, assurti alla cronaca, in cui i protagonisti erano giovani. Alcuni media hanno attribuito la responsabilità di questi fatti a baby gang composte da giovani italiani e stranieri.
Ø Quanto c’e di vero in questa informazione?
Ø E’ un fenomeno che riguarda solo le fasce sociali più deboli o si tratta di un fenomeno socialmente trasversale?
Ø Quale tipo di politiche possono arginare tali fenomeni?
Ø Come sensibilizzare la cittadinanza su questa problematica?

Ore 15,30 Registrazione partecipanti

Modera
On. Madisson Godoy Sánchez, Consigliere Aggiunto Continente America

Intervengono
§ On. Tatiana Kuzyk, Delegata del Sindaco per l’Integrazione delle comunità degli stranieri presenti a Roma
§ Dott. Vittorio Rizzi, Dirigente Squadra Mobile Questura di Roma
§ On. Giorgio Ciardi, Delegato del Sindaco alle Politiche della Sicurezza
§ On. Fabrizio Santori, Presidente Com. Speciale Politiche della Sicurezza Urbana
§ On. Giordano Tredicine, Presidente Commissione Politiche Sociali
§ On. Antonio Gazzellone, Presidente Commissione Scuola
§ On. Victor Emeka Okeadu, Consigliere Aggiunto Continente Africa
§ Dr. Giulio Russo, Presidente dell’Associazione Casa dei Diritti Sociali “Focus”
§ Dr. Claudio Cippitelli, Sociologo della Parsec – Cooperativa Sociale
§ Ing. Jaime Herrera, Presidente dell’Associazione “Integración Latina”
§ Dr.ssa Fabia Orlandi, IPRS, Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali
§ Dott. Roberto Di Giuseppe, Psicologo e Psicoterapeuta

Conclude

On. Romulo Sabio Salvador, Presidente del Gruppo Consiliare Aggiunto

Saranno invitati giornalisti delle testate nazionali, locali ed internazionali.


LARGO L. LORIA, 3 - tel. 06.671072335, 06.671072337, 06.671072338, 06.671072339 - fax 06.671072465

23/04/10 "Sotto il Celio azzurro"

Per informazioni:
www.celioazzurro.org
www.sottoilcelioazzurro.it

20/04/10 "Crisi e furti, aumentano i ladri amatoriali Roma, la colla per dentiere è la più rubata"

Molti anziani sorpresi a rubare. Chiedono di non avvertire i figli e si giustificano: ho finito i soldi della pensione. Gli odontotecnici: per riparare le protesi dentarie usano l'attack
Sanno quando e come agire. Studiano i turni del personale anti-taccheggio: fino alle 10 del mattino e poco prima della chiusura il campo è libero. Si avvicinano al prodotto con decisione, lo mettono nel cestino. Continuano a fare la spesa. Poi, individuato un angolo ben nascosto, lasciano a terra la scatola e nascondono il contenuto.Lui, nelle maniche del giaccone un po’ logoro o nei calzini. Lei, semplicemente nel fondo del carrello, coprendo la “vergogna” con un panno portato da casa. Se vengono scoperti qualcuno si trincera dietro un “ ho un’amnesia”. Tutti pregano di non avvertire i figli. Sono i ladri amatoriali della Terza Età, spinti dalla crisi al furto nei supermercati, l’ultima piega nei loro volti già segnati dal Tempo che non perdona il vuoto della solitudine e quello dei portafogli. Risparmiare dai quattro ai dieci euro circa può voler dire un pranzo in più. E allora si deve rischiare: la pasta per fissare la dentiera è necessaria, ma costa troppo. A Roma tra i prodotti più rubati, simbolo di vecchiaia, simbolo di una pensione che non basta più.«Sempre più punti vendita a Roma denunciano il furto di prodotti per dentiere, in modo particolare la pasta adesiva» spiega Salvador Cañones, Country Manager di Checkpoint Systems per l’Italia, azienda specializzata in sistemi tecnolocigi di anti-taccheggio, che ha realizzato in collaborazione con il Centre for Retail Research la terza edizione del Barometro mondiale dei furti nel retail, indagine sui prodotti rubati nei punti vendita e nella grande distribuzione.Crisi e furti. Creme e cuscinetti adesivi per protesi dentali o prodotti per la pulizia della dentiera possono costare dai 4,50 fino ai 30 euro, prezzo che varia in base alla marca e alla quantità di prodotto. Una spesa non indifferente che incide sul badget mensile. Ed è proprio la crisi, secondo quanto dichiarano i punti vendita coinvolti nell’indagine (32 aziende che comprendono 1.800 punti vendita con un fatturato complessivo di 26 milioni di euro) una delle cause maggiori della crescita di furti in Italia nel 2009. Si parla di un incremento del 6,2% rispetto al 2008, per un costo complessivo di 3,8 miliardi. E l'Italia registra l’incremento maggiore tra i paesi dell’Europa occidentale (l'indagine completa).La classifica dei beni più rubati. Al primo posto carne, salumi e latticini. Lo scorso anno erano le lamette da barba seguite da cartucce per stampanti, mentre i prodotti alimentari erano solo quinto al posto. «Sorprende poi come tra questi uno dei prodotti più rubati “sia la confezione di salame da un euro – spiega Cañones – si viola la legge non per accaparrarsi prodotti pregiati». I formaggi pregiati ad esempio, terzi nella classifica del 2008, scompaiono tra i dieci beni più rubati nel 2009. Così come la pelletteria. Il furto inoltre sembra cambiare anche in base alla regione. Se a Roma vanno letteralmente a ruba le dentiere, in provincia di Milano è l’alcol etilico uno dei prodotti più rubati. Professione anti-taccheggio: come si giustificano i "ladri amatoriali". A Roma molti punti vendita denunciano anche il furto di confezioni di parmigiano. «Una signora di una certa età aveva nascosto nel fondo del carrello mezzo chilo di parmigiano» racconta Emanuela C. 33 anni, da 7 anni agente antitaccheggio della R.P. Investigazioni Roma. Basta un'occhiata per scoprire il ladro amatoriale. «Si muove in modo lento, si guarda intorno e colpisce. Spesso si tratta di clienti abituali, colpiscono a fine mese quando i soldi della pensione stanno per finire: si avvicinano al prodotto, lo tolgono dalla scatola che gettano in terra e lo nascondono nei carrelli o nelle maniche dei giacconi». I ladri amatoriali non usano strumenti da professionisti come il magnete al neodimio o la borsa schermata spiega Emanuela ma metodo più “artigianali”. Alla professionista dell’anti-taccheggio è capitato di cogliere in flagrante anziani che rubavano anche creme antirughe e prodotti di bellezze, beni che risultano al secondo posto nei 10 prodotti più rubati in Italia.Ma Emanuela ha colto in flagrante anche tantissimi giovani o professionisti che «hanno speso 90 euro di spesa e si divertono a rubare un pacchetto di caramelle». Non esiste un giorno della settimana preferito dai ladri amatoriali. Il sabato quando il supermercato è più affollato o il lunedì quando c'è meno gente, non si fermano davanti a nulla. E ormai hanno imparato i turni degli agenti anti-taccheggio. «Agiscono proprio quando c'è meno gente, in orario di apertura quando il nostro turno non è ancora iniziato, e a fine giornata quando andiamo via». Emanuela, in borghese, vestita come qualsiasi ragazza che decide di andare a fare la spesa, passeggia per i corridoi del supermercato.Quando sorprende un anziano è il momento più difficile per lei. «Sono rassegnati, chiedono di non avvertire i figli e si giustificando dicendo semplicemente che hanno finito i soldi della pensione oppure dicono di essere colti da un’improvvisa amnesia perché “signorì – mi dicono - oltre al volto si rovina pure la memoria».«Mai rubato, mai lo farei». Anna Bianchini, 71 anni, alla Coop di Largo Agosta, trova sempre il modo di risparmiare. «Quando ci sono le offerte nei supermercati – racconta - ti fanno provare i prodotti, assaggini di formaggio, di salumi». Latte e fette biscottate è il menu di fine mese di Teresina Carotenuto, 73 anni, quando gli ultimi euro della pensione stanno per finire. Tiene in mano il volantino delle offerte del Triscount di viale Alessandrino «per trovare le offerte migliori» e fa così con tutti gli altri supermercati della zona. C’è poi chi la pasta per la dentiera se la fa regalare dai figli. «Quando mi vengono a trovare – racconta Luigi Marconi, 74 anni – invece di portarmi le pastarelle che neanche potrei mangiare per problemi di diabete, mi regalano beni utili». La carne, poi, rimane un bene di lusso. Alvaro Cappelli, 72 anni, passeggia stanco per i corridoi della Ipercop di via Casilina, zona Centocelle. Si ferma davanti al banco delle carne, sospira e va via. «La carne? – risponde - La mangio quando vado a pranzo da mia figlia».L'attack per riparare la dentiera. Gli odontotecnici della capitale raccontano come i clienti ricorrano a metodi molto fantasiosi per risparmiare sulla riparazione che può costare dai 50 ai 60 euro, ma anche di più. «In tanti usano l'attack – racconta Franco Tassano, odontotecnico a Tor Vergata da 40 anni - non sanno che fa male, ma che soprattutto danneggia la protesi inevitabilmente». Le protesi dentarie «che ci portano a riparare sono sempre più logore» dice Tassano. Anche alla Garbatella le cose non vanno meglio. «Sempre più persone si lamentano per i prezzi e ci chiedono sconti – spiega Luigi Piselli – e la tipologia di protesi che ci portano è sempre più deteriorata». L'attack resta il rimedio (sbagliato) più usato. Ma alcuni provano anche a usare la pasta adesiva che si compra al supermercato, inutile sforzo e spesa di soldi perché non serve a nulla. «Ci vorrebbe un miracolo per aggiustare una protesi con una semplice colla» dice Tassano. Un miracolo che non arriva mai, neanche davanti alla cassiera di un supermercato, quando i soldi sono finiti e si deve rinunciare a una confezione di pasta.
Fonte:ilmessaggero.it

190410 "De Rita: "Basta con il moralismo e attenzione ai fondamentalisti"

Il presidente del Censis ha incontrato i ragazzi del Centro Madonna di Loreto di Ostia."La società di oggi propone solo emozioni che sono rappresentazioni del sentimento. Tutte queste emozioni uccidono il senso vero delle cose: della paura, della verità, dell'amore"
Ammettere con i giovani che siamo in una marmellata e che in queste condizioni il rischio è quello di tornare a forme di fondamentalismo, che corrispondono a un bisogno innato di credere in qualcosa." Nella settimana che in cui le cronache hanno riportato le storie della tredicenne che cedeva video hard in cambio di ricariche sul telefonino e delle mense negate ai bambini "morosi" Giuseppe De Rita, presidente del Censis ripropone con forza il tema dell'etica. L'occasione è una conferenza sui giovani di oggi e sul loro rapporto col mondo degli adulti al Centro di formazione giovanile Madonna di Loreto Casa della pace. Il Centro è una realtà molto viva nell'entroterra di Ostia, di matrice cattolica ma aperta all'accoglienza e al dialogo senza discriminazioni di religione o cultura, che opera da più di trent'anni. Aiuta i giovani a diventare adulti consapevoli e responsabili attraverso esperienze di riflessione, confronto, scambio, servizi di volontariato, laboratori artistici e teatrali, incontri con autori e una biblioteca aperta al territorio.Un terreno fertile, dunque, per parlare di etica con chi tutti i giorni è impegnato verso le nuove povertà. Immigrati per i quali è stata aperta una scuola di italiano ed un centro di assistenza per le pratiche amministrative; tossicodipendenti, di qualsiasi natura. Un'isola di speranza contro l'emarginazione, della quale De Rita ha sottolineato la capacità di insegnare a trasformare le emozioni in sentimenti. Eppure anche a quei giovani occorre, secondo De Rita, mandare un messaggio. "Comprendere la complessità è l'unica via per cambiare davvero. La società di oggi propone solo emozioni che sono rappresentazioni del sentimento. Tutte queste emozioni uccidono il senso vero delle cose: della paura, della verità, dell'amore". Il rischio è quello di essere travolti da "un moralismo generico che è quanto di peggio". I giovani, che sono il nostro futuro "devono essere più bravi di noi. Il criterio non può essere l'età, ma solo il merito". Inutile puntare sull'effetto taumaturgico della 'discontinuita': "Il '68 - ha detto De Rita - ci insegna che la contrapposizione non serve. Neppure le grandi rivoluzioni degli ultimi 300 anni sono serviti a cambiare il mondo" Piuttosto occorre partire dal basso, dal territorio: una politica che non capisce il territorio è comunque destinata alla sconfitta".Sul territorio opera il Centro è stato fondato alla fine degli anni Settanta da don Mario Torregrossa, un prete di frontiera nell'estrema periferia romana, amico di don Luigi Di Liegro e vittima nel 1996 di un crudele attentato, che lo costrinse a trascorrere gli ultimi dodici anni della sua vita su una sedia a rotelle. Senza perdere però coraggio e grinta, garantendo assistenza a circa mille indigenti sul territorio, prendendo l'iniziativa per la costruzione di un dormitorio per i numerosi "homeless" della zona.
Fonte:larepubblica.it

"Giallo a Milano: parlano i protagonisti"

«docu» girato in zona Paolo Sarpi dal regista milanese Sergio Basso
Giallo Milano: parlano i protagonisti
Dentro la comunità più impenetrabile della città: «Noi, generazione - ponte tra due culture»
Una scena di «Giallo a Milano»La pensano così: «Gli incidenti di via Padova? C’era da aspettarselo»; «Fino a qualche anno fa a Milano si viveva meglio»; «Sono fortunata, abito in una zona dove ci sono pochi stranieri»; «Paolo Sarpi? Troppi cinesi». A parlare non sono gli elettori della Lega ma Shi Yanh, Wen Zhang, Suping Huang e Francesco Saverio Wu, tutti cinesi milanesi. Sono alcuni dei protagonisti di «Giallo a Milano », il documentario di Sergio Basso che racconta le contraddizioni della Chinatown meneghina, la più antica e numerosa d’Europa. Hanno accettato di partecipare al film per far sentire la loro voce di immigrati, le loro storie, i loro successi. Come Shi Yang, per esempio. Yang, 31 anni, è un bel ragazzo (è stato «Mister Modello Mondo 2006»), di professione attore (diploma alla scuola del Teatro Arsenale) e aiuto regista (per Giuseppe Tornatore e Gianni Amelio), che arrotonda facendo l’interprete simultaneo.
Shi Yang è nato a Jinan-Shandong ed è cittadino italiano: «A Milano sono arrivato quando avevo 11 anni». L’impatto fu sorprendente: «Per dire, prima di allora non avevo mai visto le tapparelle alle finestre. A 12 anni ho seguito i miei in Calabria lavorando come lavapiatti. È la filosofia cinese del sacrificio, i genitori mandano a lavorare i figli per far subito capire quanto è dura la vita». Dice di sentirsi «per metà cinese e per metà milanese » e di non essere mai stato vittima di episodi di razzismo per il colore della sua pelle: «Piuttosto, i problemi nascono dalla mia sessualità. Sono gay, fidanzato con un ragazzo italiano. In Italia è più difficile essere omosessuali che stranieri».
In via Paolo Sarpi Wen Zhang, per tutti «Jessica», 24 anni, è un’istituzione. Lavora come interprete in uno studio medico in via Niccolini, collabora con la farmacia all’angolo di via Bramante e fa la traduttrice per il Tribunale. Nata a Shangai, «Jessica» è arrivata a Milano quando aveva 12 anni: «Italiana o cinese? Ho le idee un po’ confusa, forse sono più cinese. Ce l’ha con gli stranieri: «Sono vittima della concorrenza sleale dei cinesi. Si improvvisano traduttori senza preparazione e applicano tariffe scontatissime ». Abita in zona Fiera («In Paolo Sarpi ci sono troppi cinesi») e da tre anni è sposata con un italiano: «La mia famiglia non l’ha presa bene. Secondo la nostra cultura, se una ragazza non sposa il primo fidanzato è una poco di buono. Infatti, mio marito non ha rapporti con i miei genitori e il matrimonio non è ancora stato celebrato con il rito cinese».
Quando si parla di integrazione Jessica ha una sua teoria: «L’integrazione deve nascere nella testa delle persone, le istituzioni possono fare poco». Suping Huang, 40 anni, vive a Quarto Oggiaro, è mediatrice culturale all’ospedale Buzzi. Per lei, sposata con un uomo cinese e madre di due figli, i problemi nascono in casa. «Mia figlia 16enne si sente più italiana che cinese. Ogni tanto ci scontriamo. Sostiene che i cinesi vivono solo per lavorare mentre gli italiani sono capaci di godersi la vita». Francesco Saverio Wu, 29 anni, si chiama proprio così. Spiega: «A 21 mi sono fatto battezzare, questo è il mio nome cristiano».
L’ingegner Wu (è laureato al Politecnico) gestisce un ristorante a Legnano. Si chiama «Al borgo antico», personale e cucina sono italiani. Wu racconta che «i pregiudizi verso gli stranieri stanno aumentando. La politica sbaglia a fomentare questi sentimenti in cambio di un pugno di voti». Francesco ha lavorato in Cina per aziende italiane. «Avrei potuto rimanere a Pechino ma ho scelto di tornare in Italia. Questo Paese mi ha dato tanto e vorrei restituire qualcosa». Peccato che non sia ancora cittadino italiano: «Sono le trappole della Bossi-Fini. Eppure l’Italia dovrebbe capire che noi, immigrati di nuova generazione, cresciuti tra due culture e senza pregiudizi, a questo Paese potremmo dare tanto».
Roberto Rizzo
Fonte:corrieredellasera.it

"Per una città a misura dei bambini 2010"


I cortili delle scuole Di Donato e Bonghi ospiteranno per il 5° anno la manifestazione Una città a misura dei bambini che, insieme ai tornei di basket e alle altre attività sportive, offrirà giochi, spettacoli, pesca, pranzo e merenda conviviali, danze popolari e una riflessione sul tema di fondo della giornata: progettare una città che metta in primo piano le esigenze dei bambini e dei giovani con spazi pubblici aperti, parchi e palestre attrezzate, luoghi di gioco e di sport, percorsi pedonali protetti, piste ciclabili.
Alla manifestazione parteciperanno grandi campioni dello sport (nelle edizioni passate: Dino Meneghin , Carlo Recalcati , Gek Galanda, Angelo Gigli , Lidia Gorlin e Massimo Mauro ) che verranno a testimoniare il loro impegno per lo sport come strumento di crescita civile, di amicizia e fratellanza. Un impegno che facciamo nostro affinché si possa presto giungere al riconoscimento del diritto di cittadinanza per tutti i bambini nati e cresciuti nel nostro paese.
La manifestazione è dedicato a uno dei bambini della scuola Di Donato : si chiamava Mark Christian Matibag, aveva dieci anni, è stato investito sulle strisce pedonali mentre andava a scuola a giocare a minibasket, domenica 10 luglio 2005. Abbiamo deciso di ricordare Mark ogni anno con una giornata di sport e di gioco per tutti i bambini del quartiere. Una giornata che sia un’occasione di riflessione tra i cittadini e le istituzioni su come i bambini vivono nella nostra città e nel nostro Rione. Perché la morte di Mark ci chiama ad impegnarci come adulti, genitori e istituzioni per accelerare la costruzione di una città a misura di tutti i bambini, da ovunque essi provengano e qualunque sia la loro condizione sociale e la loro cittadinanza.
A partire da questa edizione il torneo femminile sarà dedicato a Lavinia Moreschi, che avrebbe giocato e trascorso una giornata di festa con le sue amiche gazzelle dell'Esquilino e con tutti noi.

21/04/10 "II Rapporto nazionale dell'European Migration Network"

Il Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione
agenzia di supporto del Ministero dell’Interno
nel programma comunitario “European Migration Network”
INVITA
al Convegno


II Rapporto nazionale dell’European Migration Network
Minori non accompagnati - Rimpatri assistiti - Richiedenti asilo
21 aprile 2010, ore 11.00
Sala Convegni, Radio Vaticana
Piazza Pia, 3 – Roma (Bus 40)

Ai partecipanti verranno distribuiti il primo e il secondo Rapporto EMN
Per i giornalisti è stata predisposta una scheda riassuntiva
Per informazioni:
Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione
idos@dossierimmigrazione.it, tel. 06.66514345 int. 1 o 2

11/04/2010 "Vivicittà. Il mondo corre insieme"

Prenderà il via domenica 11 aprile alle ore 10.30 in moltissime città italiane e del mondo la Vivicittà 2010 per una corsa a favore dell’integrazione e contro ogni forma di razzismo.Alla luce di alcuni recenti fatti di razzismo ed esclusione sociale, la Vivicittà vuole essere una corsa contro il pregiudizio ed il razzismo subdolo, per un mondo e una società sempre più a colori.
Come slogan di questa 27° edizione della corsa più grande del mondo, organizzata dalla Uisp, è stato scelto "Il mondo corre insieme”, per rafforzare l’idea multiculturalità ed impegno antirazzista. Proprio per questo come location per la conferenza stampa, a cui prenderanno parte anche studenti e docenti, sono state scelte una sede e una quartiere simbolici di Roma: una scuola,
l’istituti “Di Donato”, nei dintorni di piazza Vittorio, all’Esquilino, la zona più multietnica della capitale.
Alla conferenza stampa che si svolge proprio oggi, prenderanno parte insieme a Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, e Daniele Masala, nella doppia veste di ex olimpionico azzurro e presidente Uisp Lazio, molti atleti, personalità, rappresentanti politici e giornalisti sportivi, come: Rachid Berradi, atleta marocchino, Riccardo Cucchi, caporedattore Sport Radio Rai, Carlo Balestri, responsabile del Dipartimento politiche internazionali Uisp, Alba Zuccarello, preside dell'Istituto Di Donato, Andrea Novelli, presidente Uisp Roma, nonché una rappresentanza del Ministero degli Esteri - Direzione generale per i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Ancora una volta saranno i giornalisti del GR1 a dare voce alla XXVII edizione della Vivicittà che insieme alla UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) sin dalla prima edizione, scandiscono tutti i momenti della competizione, che si corre in tutta Italia, da Aosta a Trapani, da Milano a Bari con atleti ed amatori invitati a percorrere il percorso competitivo di 12 chilometri.A fianco della gara competitiva, per vivere una giornata all’insegna dello sport, riscoprendo e proteggendo l’ambiente, riconquistando spazi cittadini, partirà anche una corsa non competitiva di 4 Km, da percorrere di corsa o anche passeggiando.
Vivicittà 2010 in Italia si corre ad Alessandria, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Civitavecchia, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, Grottaglie (Ta), Latina, Lecce, Livorno, Matera, Messina, Modena, Oristano, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Riccione, Roma, Rovereto, Siena, Torino, Trapani, Trieste, Urbino e Viareggio, e nel mondo a Belem, Bron, Budapest, Dakar, Foucheres, Gomel, Kinshasa, Markeni, Nova Gorica, Pola, Prijedor, St Etienne du Rouvray, Saint Ouen, Sarajevo, Tuzla, Vieux Conde, Yokohama, Zavidovici, tutte città sensibili, all’idea di un mondo integrato e senza guerre.
Vivicittà 2010 arriverà anche in 12 campi profughi palestinesi, in Libano, nel campo di Shu’fat a Gerusalemme Est, nel quartiere Yarmouk di Damasco, in Siria. I ragazzi di tutti questi campi correranno in contemporanea domenica 18 aprile, una giornata diversa organizzata per loro dall’Uisp insieme all’UNRWA, Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei profughi palestinesi nel vicino Oriente.Vivicittà 2010 si correrà inoltre negli istituti penitenziari e minorili di Bari, Biella, Brescia, Caltanissetta, Civitavecchia, Cremona, Eboli (Sa), Ferrara, Liovrno, Milano, Pavia, Reggio Emilia, Roma, Siena e Voghera (Pv).
Attraverso questa manifestazione interculturale verranno inoltre raccolti inoltre fondi per la realizzazione di un playground in uno dei campi in cui le condizioni di vita sono più dure all’interno del campo libanese di Beddawi, a nord di Tripoli.Consolidato è l’impegno di Vivicittà per l’ambiente, che rinnova la sua promessa in tutte le 36 città partecipanti, che saranno infatti coinvolte nel progetto di analisi ambientale cominciato nel 2007.
Quest’anno si aggiunge ai piccoli gesti che Vivicittà vuole condividere con tutti i partecipanti (come uso di materiali riciclati e riciclabili e dell’acqua di rete, raccolta differenziata dei rifiuti, riduzione della mobilità indotta), un monitoraggio dell’aria durante la manifestazione.
Quindi a tutti coloro che dal Lazio, Roma e dintorni volessero vivere una giornata di sport, unito ad una coscienza sociale, a favore dell’inclusione e contro il razzismo, con uno sguardo all’ambiente, l’appuntamento è in Via delle Terme di Caracalla per quanto riguarda Roma, a Civitavecchia dal centralissimo Viale Garibaldi, oppure a Latina e Frosinone.
Per ulteriori informazioni

Fonte:EZ Rome - Roma quotidiana

14/04/2010 "Orientare al cambiamento nell'era della complessità"


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08/04/2010 "Turismo, l'allarme della Fiavet: "Siamo al limite la rissa al Colosseo è solo la punta dell'iceberg"

Secondo il presidente dell'Associazione delle imprese di viaggi e turismo "Pantheon, Musei Vaticani, Fori, sono siti dove la criminalità organizzata sguazza pressoché indisturbata, disposta a tutto pur di accalappiarsi il malcapitato visitatore"
"Sono anni che lamentiamo una situazione al limite. Quello che è successo ieri al Colosseo è solo la punta dell'iceberg". La denuncia di Andrea Costanzo, presidente della Fiavet Lazio, associazione delle imprese di viaggi e turismo, arriva il giorno dopo la rissa fra procacciatori di turisti nella zona dei Fori. "La situazione che sta per esplodere. Gli episodi di abusivismo e sopruso a danno dei turisti sono ormai una costante in prossimità di tutti i siti di maggiore interesse storico artistico. Pantheon, Musei Vaticani, Fori, sono siti dove la criminalità organizzata sguazza pressoché indisturbata, disposta a tutto pur di accalappiarsi il malcapitato turista", dice ancora Costanzo spiegando che è stato insediato "un tavolo operativo con la Polizia Provinciale, perché si arrivi, a fronte di segnalazione di reato di abusivismo, ad un pronto intervento di repressione - prosegue - Ma è sulla prevenzione che bisogna fare leva. E' fondamentale che tutte le forze dell'ordine facciano sentire la propria presenza e, soprattutto, intervengano immediatamente nei casi di abusivismo, cosa che purtroppo oggi non accade. Il turismo abusivo rappresenta oggi una vera piaga, il 40% di tutto il fatturato prodotto, facendo una costante concorrenza sleale ai professionisti in regola e mettendo in crisi economica e di immagine tutto il settore"."E' un problema ed è vero che esiste questa forma di abusivismo folcloristico ma è un tema che stiamo affrontando per capire le forme per regolamentarlo" ammette l'assessore alle Politiche culturali del comune di Roma, Umberto Croppi, in particolare in merito alla questione dei centurioni che assediano il Colosseo. Ma, spiega l'assessore sia il "divieto" che "la creazione dell'albo dei centurioni" sarebbero due soluzioni "eccessive", anche perché, conclude Croppi, "figure di questo genere esistono in tutto il mondo".
Fonte:repubblica.it

08/04/2010 "Istat, matrimoni dimezzati in 30 anni Crescono le unioni miste: sono il 15%"


Frequenza più elevata al Nord e al Centro
È quasi dimezzato il numero dei matrimoni in circa trent'anni. Nel 1972 erano stati 419 mila (7,7 nozze per mille abitanti), nel 2008 sono scesi a 246.613 (4 ogni mille abitanti). Lo rileva l'Istat che oggi ha diffuso i dati sui matrimoni celebrati in Italia nel 2008. Si conferma così una tendenza in atto dal 1972. A calare sono però i primi matrimoni, quelli contratti fra celibi e nubili, mentre sono in progressivo aumento i secondi matrimoni o successivi, per un totale di 34.137 nel 2008, il 13,8% del numero complessivo (nel 1972 erano invece il 6,5%). Matrimoni misti in aumento. È poi confermata la tendenza all'aumento dei matrimoni in cui uno dei due sposi è straniero (37 mila nel 2008, il 15% ) e del ricorso al solo rito civile (uno su tre). Più al Nord e al Centro. La frequenza più elevata nelle aree in cui è più stabile e radicato l'insediamento delle comunità straniere, pertanto sono più diffusi al Nord e al Centro dove superano il 20 per cento delle unioni (rispettivamente 13,4 per cento e 12,2 per cento nel caso dei matrimoni misti). Al Sud e nelle Isole, al contrario, i matrimoni con almeno uno sposo straniero sono l'8,1 per cento e il 6,2 per cento del totale delle unioni (rispettivamente 4,0 per cento e 3,5 per cento nel caso dei matrimoni misti).
Fonte:ilmessaggero.it

10/04/2010 "La Città Portuense "

La Città Portuense
Sabato 10 aprile 2010
alle ore 10 presso la Porta Portese

Dopo la città Ostiense la città Portuense: continua l'esplorazione delle Sette Città Fuoriporta.
Attraverseremo le meraviglie e le ignominie di un territorio denso di storie dall'antichità ai giorni nostri, tra la sponda del Tevere e il Gianicolo.
La città Portuense ruota attorno ad un Bene Comune, l'ex Sanatorio Forlanini, complesso ospedaliero monumentale in dismissione il cui destino è appeso ad un filo come avremo modo di vedere. Un po' danza un po' processione, un percorso da scoprire insieme accompagnati dalle storie di chi del territorio ha cura e lo agisce in forme inedite e da tutti quelli che vorranno condividere competenze e conoscenze per disegnare insieme, camminando, una città diversa.
per info

10/04/2010 "I mondiali antirazzisti a Piazza Vittorio"

8-9/04/2010 "Roma 2010 - 2020 Nuovi Modelli di trasformazione urbana"

l Presidente dell’Ordine degli Architetti, P. P. C. di Roma e provincia Amedeo Schiattarella è lieto di invitarLa al worshop internazionale
Roma 2010 - 2020 Nuovi Modelli di trasformazione urbana
Roma, 8 e 9 aprile 2010 Auditorium Parco della MusicaSala Petrassi
per info e visonare il programma