03/05/10 "San Quirico, il paese degli over 85 sulle colline senesi si invecchia meglio"

In Val d'Orcia in 8 anni 40% di anziani in più. "Sevono lavorare. Se non hanno un orto di proprietà, ci pensa il Comune" . "Qui non esiste una casa di riposo. Ma l'assistenza domiciliare è organizzatissima"
SAN QUIRICO D'ORCIA (SIENA) - Inutile cercare. Nel paese dei vecchi - le signore e i signori con più di 85 anni dal 2002 ad oggi sono cresciuti del 40% - non c'è nemmeno un "posto dei vecchi". Non esiste un centro anziani, non c'è una casa di riposo. In piazza Libertà, alle 11 del mattino, ci sono due anziani che prendono il sole ma anche due mamme con quattro bambini. "Un ospizio per i nonni? Ma siamo matti?". Il sindaco, Roberto Rappuoli, quasi si arrabbia. "Lo sappiamo tutti che il "ricovero" è una disgrazia. Ci sono vecchi che se li porti lì muoiono in due giorni. Gli anziani stanno bene a casa loro e in mezzo agli amici. Gli anziani hanno bisogno di lavorare. Tanti hanno l'orto e il pollaio appena fuori paese. Chi non ce l'ha, viene in Comune e lo chiede a noi". Sulle colline senesi si vive in un'Italia diversa. Qui i vecchi non sono costretti a vivere in un supermercato per stare al caldo o al fresco, non stanno chiusi in condomini di periferia a guardare le finestre di altri condomini. La casa di riposo, qui, non è una "speranza" ma un pericolo da evitare. Nel paese dove i vecchi non hanno nessun posto riservato, se vuoi restare in forma non vai in palestra ma puoi affittare (gratuitamente) un orto sotto le mura o anche un paio dei 250 olivi di proprietà comunale. "Gli anziani - dice il sindaco - non debbono andare al bar a fare gli sfaccendati. Con un orto e un olivo hanno da lavorare tutto l'anno. Potano, seminano, raccolgono, vanno al frantoio e alla fine si mangiano la loro insalata condita con il loro olio e invitano a cena i figli o gli amici. Non si sentono inutili. E questo secondo noi è il segreto per vivere bene anche gli ultimi anni".
Il posto è speciale. San Quirico è al centro del parco della Val d'Orcia che per la sua bellezza è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Il bicchiere di vino al bar Centrale è un Brunello, il "giardinetto" del paese è stato disegnato nel '500 da Diomede Leoni, allievo di Michelangelo e a vedere questi "Horti Leonini" arrivano turisti anche dalla Finlandia. Sembra davvero di essere in un "paese dei vecchi felici" che per fortuna è circondato da tanti altri paesi dove essere anziani non è una disgrazia: in Toscana, negli ultimi quattro anni, sono stati contati trentamila ottantenni in più. Oggi quelli che hanno compiuto quattro volte i vent'anni sono 260.000, con una percentuale del 7% contro una media nazionale del 5,6. Ma in provincia di Siena gli ultra ottantenni sono l'8%. Qui a San Quirico, in particolare, nel 2002 si contavano 88 ottantacinquenni mentre ora sono 123."La nostra scelta - dice l'assessore Cristiano Pellegrini - è semplice: dare una mano a chi è ancora in gamba, con tante proposte per riempirgli la giornata. E poi aiutare, ancora di più, chi comincia ad avere qualche problema". Difficile trovare giornate vuote, in questo paese ancora circondato dalle antiche mura.
Già si prepara la Festa del Barbarossa (qui Federico incontrò i messi di papa Adriano IV) per la terza domenica di giugno. I quattro quartieri di Canneto, Borgo, Prato e Castello si sfideranno nel tiro con l'arco e con gare di sbandieratori. Gli anziani monteranno cucine e tavoli e soprattutto sceglieranno il vino giusto. Ci saranno cene preparatorie per raccogliere fondi, cene nella sera della festa e poi cene di vittoria e anche di consolazione. "Gli anziani - dice l'assessore - sono impegnati non solo nei giorni di festa. Il Comune ha preparato una convenzione con i 130 volontari dell'Auser e questi controllano i bambini che entrano o escono da scuola, sorvegliano parchi e giardini e vanno a fare la spesa per gli altri anziani che hanno problemi".Quando le forze vengono meno, trovi qualcuno che ti sorregge. "A 30 anziani consegniamo il pasto a domicilio. Per 12 persone c'è l'assistenza domiciliare leggera: per tre ore al giorno arriva l'aiuto di una persona che fa le pulizie, accompagna dal medico o al bar, per una passeggiata. Gli anziani in Rsa, come si chiama oggi la casa di riposo, sono quattro, ospiti nei comuni di Montalcino e Asciano. Anche noi ci siamo posti il problema di assistere chi non riesce più a vivere in casa sua. Abbiamo avviato i lavori per il "Condominio solidale" - sarà pronto in due anni, con una spesa di 2,3 milioni - con 13 appartamentini di trenta metri quadri. Ci saranno l'ambulatorio e la lavanderia, l'infermiere e anche un centro diurno, aperto a tutti, con una grande cucina. Non offriamo una stanza e un bagno ma una piccola casa dove porti i tuoi mobili e puoi invitare a cena i figli. Ci saranno anche sei appartamenti per le giovani coppie, così il condominio non sarà una moderna casa di riposo". Imo Cesari, classe 1924, ha appena ricevuto il pasto del Comune a casa. "Pastasciutta, fettina, verdura, frutta... Non mi lamento. Quando ero bimbo io, nemmeno mi immaginavo uno della mia età, 86 anni. Adesso tutti dicono che la vita degli anziani è migliore: io dico che è più lunga e che bisogna darsi da fare per affrontarla nel modo migliore. Io ho sempre fatto il muratore e mi sono occupato anche della vita degli altri. Per vent'anni ho fatto il consigliere e l'assessore. Ma certe cose che interessano i vecchi le capisci solo quando anche tu sei vecchio: ci sono ad esempio le panchine con l'avvallamento, che ti siedi e non riesci più ad alzarti... Bisogna abolirle. Ci sono quelle lettere e quelle bollette che arrivano a casa e che a una certa età ti spaventano perché non le capisci. Ci vuole un ufficio in Comune dove andare e farsi spiegare. Andrò a parlare con questi giovani amministratori".L'edificio più importante del paese - 2.769 abitanti - è un palazzo in pietra, sede della Pia associazione Misericordia. Qui trovi sempre i due medici di base e una volta la settimana gli specialisti. A disposizione ci sono l'otorino, l'agopuntore, l'angiologo, l'ortopedico, il nutrizionista, l'oculista, il dentista, il fisioterapista, il cardiologo... "I professionisti usano gli ambulatori della Misericordia - dice il vice governatore dell'associazione, Mario Cingottini - e così fanno prezzi più bassi, dal 30 al 50% in meno. Chi ha bisogno di un trasporto all'ospedale di Siena, per un ricovero o una visita, può contare su di noi: con l'ambulanza o il furgone, nel 2009 abbiamo fatto quasi mille trasporti". Davanti all'ambulatorio del dottor Andrea Martellini, medico di base, come ogni giorno c'è la fila. "I miei pazienti - dice - sono un poco strani. Da una parte ci sono quelli che stanno sempre bene e li vedi alle 6 del mattino prendere il caffè al bar prima di andare in cantiere anche se hanno 80 anni. Altro che semolino: questi si fanno i "pici" al sugo e poi la bistecca e se non vanno al cantiere vanno all'orto, ai polli, alle passeggiate... Ci sono poi quelli che sono sempre qui e ti chiedono l'esame del sangue anche se l'hanno fatto un mese fa e vogliono la Tac al cervello perché la zia vent'anni fa ha avuto l'ictus e non si sa mai. E non sono contenti se non gli ordini una boccettina di vitamine che non serve a nulla perché basterebbe un po' di frutta. La pagano venti euro in farmacia ma proprio non ne fanno a meno. La presenza degli ultra ottantenni è davvero un miracolo. Trent'anni fa, quando ho cominciato a fare il medico, i "vecchi" erano quelli di 60 - 70 anni. Ora il mondo si è spostato in avanti di vent'anni e il merito è dell'aria buona, del buon cibo e soprattutto della medicina. Anche quelli che si sentono bene, quando arrivano a una certa età, si guardano attorno, leggono i nomi dei loro coetanei nei necrologi e allora vengono qui e chiedono una serie infinita di esami e controlli. Si campa di più, si sta anche meglio, ma la paura di morire ancora non è stata sconfitta".Nel pomeriggio, nessun anziano in piazza Libertà. "Ci sono i trapianti da fare", spiega Mario, 75 anni, nel suo orto oltre le mura. "Le piantine costano tanto ma almeno sai cosa mangi e ti passi il tempo". Per gli olivi è tempo di potatura e tutti vogliono l'olivo più curato sperando nell'olio più buono. Al venerdì mattina, alle 9,30, c'è un nuovo servizio: il trasporto al cimitero. "Ma che ha capito? Non è certo quello definitivo", dice il vice governatore della Misericordia. "Il cimitero è lontano dal paese e allora abbiamo messo a disposizione un furgone. E nemmeno questo è un servizio riservato agli anziani. Anche un giovanotto può prendersi una storta al piede. E noi non si chiede certo la carta d'identità".
Fonte:Repubblica.it

Nessun commento: