10/11/10 "Dalle scuole alla Sapienza ecco la "città contadina"

Sono già sessantasette gli spazi dove si coltivano frutti e ortaggi. I giardini della Garbatella e le facoltà.
Immaginano giardini nel cuore della città. Disegnano e progettano orti urbani da seminare e coltivare con zucchine, pomodori o melanzane. Sognano una cucina basata sui prodotti della terra. Sono i contadini metropolitani del nuovo millennio. Architetti, paesaggisti, agronomi o semplici cittadini alle prese con vivai, serre ed aiuole: eden biologici nel centro della Capitale.A volerli contare a Roma sono 67 i siti utilizzati oggi come orti urbani: 90 ettari in tutto ricchi di fiori e frutti. Una vera e propria mania in espansione che sulla scia di Michelle Obama ha contagiato milioni di italiani pronti a coltivare pomodori o piante aromatiche sul terrazzo di casa propria.E se per l'orto urbano del Campidoglio bisognerà attendere, per ragioni di bilancio, almeno primavera, a breve nascerà il primo orto "accademico" della Capitale nella facoltà di architettura della Sapienza a Valle Giulia. Un giardino botanico, e biologico, che entrerà nel circuito dei presidi Slowfood e sorgerà a ridosso di viale Bruno Buozzi, accanto a quella mensa universitaria da tempo abbandonata e ora parte integrante del progetto. Un'area zappata già da "Spiridione", custode settantenne che da trent'anni cura un piccolo orticello in quelli che sono i Monti Parioli, antiche colline tufacee un tempo costellate da coltivazioni di peri, i cosiddetti "peraioli".Sono stati i dottorandi e i docenti del corso in Progettazione e gestione dell'ambiente e del paesaggio ad organizzare un workshop e un concorso di idee per realizzare l'orto: "Agronomi che si sono cimentati con la composizione, e architetti che hanno imparato cosa sia la rotazione colturale, l'umidificazione del suolo o l'antica pratica del sovescio" spiega Serena Savelli, dottoranda in Architettura. Settori talmente complementari che la giuria di prof composta da Laura Ferretti, Giuseppe Scarascia Mugnozza e Lucio Carbonara ha premiato due progetti ex aequo, da sintetizzare e cantierare, come ha chiesto l'ex preside Livio De Santoli, prima possibile. Saranno poi gli studenti di Valle Giulia e Quaroni a creare e gestire il giardino che germoglierà in primavera. E i prodotti? Serviranno ad alimentare la nuova mensa universitaria di ortaggi biologici a chilometri zero. Dalla terra alla tavola, insomma, secondo la filosofia Slowfood ideata da Carlo Petrini.Un'iniziativa che fa parte anche del circuito "Orto in condotta" per le scuole di Roma: piccoli orti a misura di bambino, dove gli alunni delle scuole elementari e dell'infanzia potranno cimentarsi nella coltivazione di ortaggi "Ogm free". E che si affianca al primo Parco degli orti urbani in via della Consolata, zona Pisana, nel XVI municipio coltivato dagli anziani della zona, agli orti in condivisione della Garbatella e agli "orti in casa" dei Giardini della Landriana, 40 chilometri a sud di Roma, un vero e proprio servizio a domicilio curato da professionisti del verde per avere sempre a portata di mano i profumi e i sapori della buona cucina mediterranea: spinaci, salvia, basilico, menta, melissa e fragole.
Fonte:repubblica.it

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